Alla luce dei recenti obblighi imposti dall’Ue nei confronti della Russia, le mete turistiche dei russi cambieranno rotta quest’estate 2022.
Alla luce della situazione conflittuale con determinati Paesi, quest’anno i russi dovranno dire addio a mete vacanziere come Costa Azzurra, Versiglia e Sardegna. A parlare della questione il quotidiano moscovita Izvestia, che ha svolto un’indagine per scoprire quali saranno le nuove mete predilette dei cittadini russi in questa estate 2022.
Tra i Paesi con cui la Russia si trova ancora ad avere buoni rapporti, Paesi come Turchia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Per quanto riguarda il turismo interno, le mete preferite dagli abitanti del Cremlino sono Kamchatka, Caucaso e Carelia.
Il blocco del traffico aereo tra Russia e Ue
Difatti, com’è noto, l’Unione Europea ha predisposto la chiusura dello spazio aereo ai voli provenienti dalla Federazione Russa, a partire dal 27 febbraio 2022. Per questo motivo, il traffico aereo tra la Federazione Russa e i Paesi dell’Ue, (quindi anche l’Italia) risulta compromesso.
A parlare delle mete predilette dagli abitanti del Cremlino il dirigente dell’Agenzia federale per il turismo, Zarina Doguzova. Luoghi come Tatarstan, Tyumen, il territorio dell’Altaj e l’isola di Sakhalin saranno le mete principali di queste vacanze estive 2022. “Sorgenti termali, dozzine di vulcani attivi e dormienti, surf su spiagge vulcaniche, orsi bruni, foche e orche assassine, oltre a enormi granchi e delizioso caviale rosso: tutto questo ti aspetta durante il tuo viaggio in Kamchatka”. Sono questi i messaggi lanciati in alcuni sport pubblicitari.
Addio a mete turistiche come Roma e Sardegna
Ad oggi, l’Europa non sarà più tra le mete turistiche per i russi. Ciò comporta una grave perdita economica per quanto ci riguarda. Se è vero che i russi dovranno rinunciare a fare le vacanze in Europa, per noi la perdita è ben più grave: difatti, nel 2021 l’Italia aveva guadagnato centinaia di milioni di euro dal turismo russo.
Secondo le previsioni stimate da Federalberghi, questa situazione costerà a Roma circa 150 milioni di euro di mancati introiti. Per quanto riguarda la Sardegna, parliamo di stime di meno 100 milioni di euro. Una situazione piuttosto critica per un’isola che vive esclusivamente di turismo.